Tutto pronto per la Sagra delle Pallottole e il Corteo Storico  

Donato Scialla, presidente dell’ Associazione Corteo Storico di San Leucio, intervenendo il 1 giugno al convegno svolto al Belvedere sullo Statuto di San Leucio o Codice Leuciano, che il Re di Napoli Ferdinando IV volle dare alla nascente Real Colonia di San Leucio, ha anticipato i prossimi eventi in programma.

Sono 40 anni che , attraverso il Corteo Storico – ha esordito Donato Scialla – raccontiamo in maniera visiva quello che sono gli articoli del Codice Leuciano: perché noi lo viviamo e lo rendiamo vivo attraverso la rievocazione delle nostre tradizioni. Infatti, il 21 e il 22 giugno nella civettuola Piazza Trattoria, si svolgerà la tradizionale Sagra delle Pallottole. Per chi non le conoscesse, le pallottole sono delle gustose crocchette di patate, confezionate dalle massaie del  borgo e cucinate secondo un’antica ricetta che si tramanda da generazioni.  Si tratta di un piatto tipico delle nostre zone, sopratutto fra San Leucio e Vaccheria, e non possono mancare sulla tavola in questo periodo dell’anno in cui ricorre la festività in onore di Maria SS delle Grazie (il 1 luglio, ndr)

Un momento della Sagra delle Pallottole dello scorso anno: le “massaie” preparano le crocchette di patate

L’ultimo weekend di giugno – prosegue Scialla – e precisamente il 29 e il 30 giugno, stiamo allestendo una serie di eventi, insieme alla Pro Loco di San Leucio, per poi concludere il 30 giugno con il tradizionale Corteo Storico, la nostra rievocazione storica in costume.

Questo importante appuntamento è ormai diventato sinonimo di orgoglio nella frazione di San Leucio, dove i residenti ogni anno attendono con ansia l’evento in grado di far rivivere il progetto della Real Colonia Serica.  Organizzato dall’omonima associazione presieduta da Donato Scialla, è un rito legato alla memoria di un luogo e di un popolo, un appuntamento che si pone l’obiettivo di far rivivere nel borgo quel progetto, illuminista e per certi versi “socialista”, di un luogo magico in cui i valori del lavoro, della meritocrazia e dell’uguaglianza venivano realizzati e messi in pratica senza pregiudizi.

Ed è proprio per dare un’idea di quella realtà, decisamente all’avanguardia per l’epoca, sono stati celebrati i 230 anni della promulgazione, avvenuta a fine giugno del 1789, dello Statuto Leuciano, un codice di leggi che rappresentò un esperimento sociale evoluto e in cui si parla di uguali diritti per gli uomini e le donne.

E come ha ribadito lo stesso Donato Scialla: “noi lo Statuto Leuciano lo raccontiamo ogni anno con i versi, con la musica ma soprattutto in maniera visiva attraverso la rievocazione in costume del Corteo Storico.

Come era stato anticipato dal presidente Scialla “quest’anno ci doveva essere una chicca: un pallone aerostatico doveva volteggiare sul Borgo Leuciano per commemorare la storica traversata di Vincenzo Lunardi, ufficiale del genio militare nel periodo borbonico che,  qualche anno dopo il volo dei fratelli Montgolfier, volle dare più enfasi all’inaugurazione della Real Colonia intraprendendo una traversata aerea che da Napoli doveva condurlo fino a San Leucio. Purtroppo, riuscì parzialmente nell’impresa, il vento non gli fu propizio e fu costretto ad atterrare in maniera fortuita nelle campagne di Capodrise.” Ma, purtroppo, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio ha negato l’autorizzazione dell’installazione.

Donato Scialla ci ha tenuto, infine, a sottolineare la proficua sinergia con Domenico Villano, presidente della Pro Loco di San Leucio: “lavoriamo insieme per accogliere i turisti e lo facciamo anche attraverso l’apertura della Casa del Tessitore, nella quale raccontiamo la nostra storia, mostriamo la struttura tipica della casa operaia dell’epoca. Certo ci mancherebbero degli strumenti – ha chiosato Scialla – soprattutto alla Pro Loco, perché, non avendo più una sede e in seguito alla chiusura dell’info point che c’era in Piazza della Seta, sono costretti a lavorare in condizioni di forte disagio.

Una pagina di uno dei 682 esemplari ristampati nel 1989 del Codice Leuciano (su carta di Amalfi fatta a mano)

Purtroppo questa è una nota dolente che non può passare inosservata. San Leucio, il complesso monumentale Sito Unesco, un fiore all’occhiello di cui si fregiano le varie amministrazioni che si avvicendano a palazzo Castropignano, viene usato e spesso “sfruttato” solo per fare bella figura: come il salotto buono che viene aperto solo in presenza di ospiti illustri.

Molte volte la stessa pulizia delle aiuole viene fatta dagli stessi cittadini, in particolare dai soci della Pro Loco, che dedicano il loro tempo alla salvaguardia e al decoro del proprio Borgo.

Il flusso dei turisti a San Leucio è aumentato in moto considerevole negli ultimi anni e non è certo solo grazie ai vari eventi che si svolgono al Belvedere, ma anche grazie e soprattutto all’impegno dei leuciani che amano il proprio borgo. Lo amano a tal punto che sono disposti a sobbarcarsi delle incombenze che spesso dovrebbero essere a cura dell’amministrazione. In alcuni giorni Piazza della Seta diventa un parcheggio di autobus (una volta ne sono stati contati sei) rendendo difficoltoso agli stessi residenti di raggiungere le proprie abitazioni.

Un luogo altamente turistico come San Leucio che nei giorni festivi non ha un mezzo pubblico che lo collega al centro è una cosa inaudita! Di domenica, quando è più forte l’affluenza di visitatori al Borgo, non vi è una corsa di autobus, una navetta, una diligenza o altro mezzo che possa condurre i turisti al Sito Unesco. Se è questa l’idea di fare turismo a Caserta, purtroppo abbiamo ancora molto da imparare.

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